che COS’E’
La ketamina fu sintetizzata nel 1962 e da allora si utilizza come anestetico sia in medicina che in veterinaria; negli ultimi anni si è diffusa nella scena dei rave-parties, dov’è stata riciclata come allucinogeno/anestetico (spesso per sedare la frenesia lasciata da altre sostanze). All’origine si presenta come un liquido molto simile all’acqua, che viene poi riscaldato per ottenere una polvere biancastra da sniffare. Alle feste viene spacciata in entrambe le forme, e il liquido può essere anche bevuto o iniettato intramuscolo, aumentando però moltissimo il rischio di overdose (le informazioni che seguono riguardano perciò l’assunzione nasale: le altre sono comunque da evitare!). Ad uso personale è stata da poco resa sostanza illegale e viene considerata una droga pesante come l’eroina, la cocaina o le anfetamine. Il possesso per uso personale comporta sanzioni amministrative valutate dal giudice caso per caso: sospensione della patente, del passaporto ecc. La vendita, l'acquisto e il possesso per uso non personale sono reati puniti con la reclusione da 8 a 20 anni e la multa da 25.000 euro a 250.000 euro (circa) ; per grandi quantità l'arresto è obbligatorio
EFFETTI
La keta sale in circa 10/15 minuti e agisce per un’ora circa (anche di più se prima si è assunto qualcos’altro). A differenza delle altre droghe in circolazione non regala ne’ piacere fisico, ne’ buon umore, ne’ energia: il suo effetto anestetico/dissociativo si potrebbe riassumere come un progressivo distacco della mente sia dal corpo che dalle emozioni, tanto più potente quanto più è forte la dose; tale distacco rende una percezione di sé stessi e della realtà paradossalmente tanto lucida quanto allucinata, tanto alienante quanto accomodante. Già con 30-40mg i suoni e le immagini paiono distorcersi e frammentarsi ritmicamente; essendo un effetto assolutamente singolare, anche consumatori abituali di allucinogeni sono stati presi da profonde crisi di panico. Andando oltre si perde progressivamente il senso del tatto, del tempo, delle cose e della propria identità, e si ha la sensazione di essere trascinati fuori dal proprio corpo fino a raggiungere, attraverso una sorta di viaggio extradimensionale (80-120mg), la cosiddetta near death experience, una specie di morte apparente vissuta ad occhi aperti. Tra gli effetti secondari ci sono vertigini, difficoltà/incapacità di parlare, freddo, prurito, diarrea. Inoltre, tirare ketamina quasi annulla gli effetti degli stupefacenti presi in precedenza (ma NON il “down” che lasciano). paura della morte: un “viaggio” pesante di K è spesso vissuto come guardare la morte in faccia, un’esperienza che può essere veramente traumatica per chiunque e soprattutto per chi ha già problemi esistenziali.
i rischi e la riduzione del danno
freddo e vomito: assumere ketamina fa abbassare la temperatura del corpo e può provocare nausea: farlo lontano dai pasti e in un luogo caldo riduce questi rischi incidente e insensibilità al dolore: in ketamina si perdono il senso dello spazio e dell’equilibrio nonché della realtà, e oltre certe dosi è impossibile anche solo camminare o rendersi conto di essere in mezzo a una strada; inoltre, l’effetto anestetico può fare ignorare ferite o contusioni anche gravissime: è tristemente famosa la morte di un ragazzo che si incamminò verso un lago sprofondandoci senza rendersi conto di annegare. L’unica maniera per non farsi male, quindi, è stare seduti o sdraiati in un posto tranquillo, meglio se con una persona fidata che controlla cosa succede, senza maneggiare oggetti taglienti o anche solo un semplice accendino... iniezione: iniettarsi uno stupefacente è la maniera più diretta per andare in overdose. A differenza di altre droghe, tra l’altro, iniettarsi ketamina non ne aumenta l’effetto ma lo rende solo più immediato, esponendosi inutilmente al rischio di infezioni anche letali (AIDS, Epatiti, etc..). alcool/mix: la K è pericolosissima se mescolata con alcool, barbiturici, eroina o altre sostanze che deprimono il sistema respiratorio. dose/overdose: una riga di keta è in genere un terzo/un quarto di una riga di coca o di speed, perché il suo effetto è molto più concentrato. Se si prova per la prima volta è meglio prenderne circa la metà di chi la usa abitualmente, perché l’effetto è molto più potente. Tirarne una piccola riga aspettando almeno 30 minuti per valuntarne l’effetto, riduce sensibilmente il rischio di una crisi respiratoria anche mortale. danni nel tempo: col tempo si sviluppa assuefazione alla keta, ovvero bisogna usarne sempre di più per ottenere gli stessi effetti: l’uso frequente e continuato, tra l’altro, danneggia seriamente il cervello e genera una pericolosa dipendenza psicologica socialmente distruttiva. sniffo: per tirare col naso si usa una cannuccia pulita e personale, in modo da evitare malattie anche gravi come l’epatite ed evitare di trasmetterle compagnia: chi assume keta può raggiungere uno stato simile al coma; anche se innocuo, può far preoccupare moltissimo le persone che lo circondano. Bisogna subito controllare il polso e il respiro: se sono regolari entro mezz’ora/un’ora lo “zombi” dovrebbe risvegliarsi dal torpore, ma se si hanno dei dubbi occorre chiamare subito personale medico qualificato o il 118 per scongiuare il rischio di un’ overdose mortale. Va da sé che, in tale stato, chi è circondato da “cattive” compagnie rischia di risvegliarsi denudato di tutto! scambio con l’acqua: una bottiglia di ketamina è in tutto e per tutto uguale a una bottiglia d’acqua: se si dimentica in giro rischia di essere bevuta da chiunque, con esiti anche mortali! cuore: siccome può dare forti alterazioni al battito cardiaco, la sostanza è rischiosissima per chi soffre di problemi cardiaci.
LAB57 BOLOGNA
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