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Il movimento non si arresta, liberta' per tutte e per tutti
Laboratorio della disobbedienza di Barcelona, Sunday November 24
Comunicato del Disobbedience-lab contro gli arresti dei 22 compagni in
Italia
YA BASTA Il movimento non si arresta, liberta' per tutt*
Hanno voluto lacerare il nuovo corpo europeo nato a Firenze.
Hanno voluto tagliare le radici dei sui prima passi di danza.
Come posso farlo solo coloro che hanno fatto della guerra, del razismo e
della violazione dei diritti umani, civili, sociali e politici la loro unica
possibilita' di sopravvivenza nel potere.
Sono gli stessi vollero che Carlo Giuliani fosse assassinato in piazza
Alimonia il 20 luglio del 2001, gli stessi che alcuni mesi prima, il 17
marzo, erano al punto di completare un massacro cileno contro i manifestanti
che protestavano contro il Gobal Forum in piazza del Municipio a Napoli.
Paradossalmente, coloro che ancora non hanno risposto di quelle operazioni e
di quei crimini, coloro che per alcuni giorni hanno decretato in Europa uno
stato di eccezione temporale, e contro cui migliaia di vite rimasero nude di
fronte al potere senza limiti della polizia - in fin dei conti, lo stesso
regime per cui soffrono quotidianamente in tutta la UE immigranti,
sfruttati, detenuti, esclusi, criminalizzati, invisibili-, pretendono ora di
proiettare la loro violenza inventandosi nemici contro cui continuare la
loro guerra permanente: il terrorista, il cospiratore, il sovversivo.
Hanno fallito. Perché la moltitudine allegra e disobbediente che ha riaperto
la speranza dal Chiapas a Seattle, da Genova a Firenze, no é una immagine in
mano ai terroristi dell'Impero. La ultradestra e le trame nere del governo
berlusconiano hanno voluto bollare come "mostruosi terroristi", servendosi
dei resti della legislazione fascista (il codice Rocco) ancora vigenti nella
legislazione italiana, le centinaia di migliaia di persone che a Napoli,
Genova e Firenze sostenevano lo stendardo della libertà e giustizia davanti
ai manganelli, alle pistole, ai blindati e alle minacce dell'inferno nella
caserma di Bolzaneto.
Lo hanno fatto sempre con allegria, con intelligenza, con espansività, in
forma pubblica e generosamente, in nuova forma di democrazia costituente,
che dice che non c'e' pace senza giustizia, che e' giusto disobbedire alla
guerra, alla violenza che precarizza l'esistenza di milioni di persone senza
documenti, senza reddito, senza istruzione ne servizi sociali garantiti,
senza più diritti collettivi se non quello di annichilirsi per sopravvivere
nella società immonda del capitale globale, in quella che trionfano mafia e
segregazione, guerrieri e finanzieri, assassini impuniti e informazione
falsa.
L'operazione dello scorso venerdì è per noi altre ed altri un episodio che
va ad aggiungersi sul fronte interno della guerra globale permanente; come
lo é stato per le centinaia di migliaia di persone che hanno riempito le
strade d'Italia esigendo la libertà di 22 compagni incarcerati: dichiarando
che questi compagni sono noi tutti, che tutto ciò di cui sono accusati lo
abbiamo fatto tutti e continueremo a farlo, che non ci fermeremo finchè non
saranno liberati e riconsegnati nelle braccia del movimento globale.
Episodi come questi li abbiamo vissuti anche da più vicino, con l'arresto di
4 compagni di una casa occupata di Valencia, lo scorso ottobre, accusati
ingiustamente di essere una "banda terrorista anarchica" . Il movimento
europeo non deve dubitare un istante, questo genere di attacchi sono rivolti
contro tutti noi, perché sono editti dell' Europa della guerra, del razzismo
e della esclusione che Berlusconi, Aznar e Blair si affannano a imporci:
criminalizzando, incarcerando, calpestando diritti e garanzie, assassinando
e balcanizando la moltitudine.
Libertà per Francesco Caruso per tutti i compagni incarcerati, continuando a
disobbedire al fronte della guerra, determinando una Europa di libertà e
giustizia fatta dalla potenza costituente dei movimenti, questi son i passi
di una stesso e appassionante impegno a tutti e tutte, democrati e ribelli.
I governi della mafia e del terrore non ci spaventeranno e non arresteranno
l'allegria di disobbedire e disertare, di creare una nuova norma "facendo
società", disoccupando l'impero.
Liberta' per Francesco, Giuseppe, Antonino, Anna, Michele, Lidia, Giancarlo,
Claudio, Gianfranco, Antonio Paolo, Pierpaolo, Salvatore, Emiliano, Antonio,
Vittoria, Lucia, Gianluca, Francesco Cirillo, Giancarlo e Giuseppe Orfeo!
Liberta' per i 4 compagni di Valencia incarcerati a Picassent!
Disobbediamo ai governi della guerra!
Lunedì, 18 novembre 2002
Laboratorio della disobbedienza di Barcelona, Malaga e Madrid
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