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MAPPA GEOGRAFICA AGGRESSIONI FASCISTE

AGGRESSIONI RAZZISTE - CRIMINI DELL'ODIO
Bastonate e insulti omofobi al Gay Center di Roma in zona Testaccio: video del blitz ripreso dalle telecamere
- La violenza che ci sommerge: Noi sappiamo
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- Ferrara, aggressione omofoba contro un gruppo di giovani Lgbt. "Mussolini vi brucerebbe tutti"
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- Torino, 13enne picchiata per la borsa arcobaleno: “Mi urlavano cagna e lesbica schifosa”
- Palermo, due ragazzi gay aggrediti con lancio di bottiglie. Uno ha il naso fratturato
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- “Gravissima violenza a San Berillo: lavoratrici del sesso massacrate dalla polizia”
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- Aggressione omofoba a Pescara. Ragazzo gay assalito da un branco di sette persone
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manifestazioni MANIFESTAZIONI E INIZIATIVE ANTIFASCISTE
Le mille strade del rugby popolare
- Lo scrittore Giorgio Franzaroli restituisce il premio Acqui Edito&Inedito: “Non voglio essere accomunato a un autore neofascista”
- A Milano i cortei contrapposti contro la guerra: da una parte i neofascisti, dall'altra il movimento antirazzista
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- L’Anpi torna a chiedere lo scioglimento di Casapound alla vigilia dell’inaugurazione della nuove sede di Latina
- No alla manifestazione fascista di Casapound il 28 maggio prossimo. Lettera aperta al Prefetto di Roma

ARCHIVIO COMPLETO

ARCHIVIO REGIONI

documentazione Documenti e Approfondimenti
2.03.24 Faida tra neofascisti per il controllo della Curva Nord dell'Inter
2.06.23 Difendere l'Europa bianca: CasaPound in Ucraina
26.05.23 La “Legione per la Libertà della Russia” e l’offensiva di Belgorod
16.03.23 Dax, 20 anni fa l’omicidio. Parla l’avvocato che difese la famiglia
13.03.23 «Saluti romani, odio e camerati: i miei sei mesi da infiltrato nelle cellule neofasciste del Nord»
3.03.23 Gruppo armato anti-Putin penetrato nel confine russo con l'Ucraina - Tra loro il neonazista Denis "White Rex" Nikitin
30.01.23 Il neofascista Roberto Fiore smentito dall’Interpol: “Viveva con Gilberto Cavallini”
25.01.23 L’ex camerata in affari con Fratelli d’Italia e le bastonate ai carabinieri
9.12.22 La nuova ultradestra
18.11.22 Quel filo che dall’Ordine di Hagal arriva a CasaPound
19.10.22 Giorgia Meloni firma la Carta di Madrid di Vox
7.10.22 GRUPPI NEONAZISTI USA
16.09.22 L’Europa nuovamente alle prese con l’avanzata dell’estrema destra
15.09.22 Ultradestra, la galassia nera torinese messa in crisi dall’ascesa di Meloni
10.09.22 Sette decenni di collaborazione nazista: Il piccolo sporco segreto dell'America in Ucraina
28.08.22 Inchiesta su M. 2/3
27.08.22 Antifa - Stati Uniti d'America
17.08.22 Inchiesta su M.
14.08.22 Casa scout sulle colline riminesi nella bufera, "è una colonia fascista". I gestori: "Affittiamo a tutti"
12.08.22 Ucraina. Casapound, Settore Destro e Azov: una lunga storia tra camerati che risale al 2015
4.08.22 La fabbrica della propaganda nera di Giorgia
4.08.22 La Gioventù di Meloni ai ritrovi neonazisti con ultras e pregiudicati
30.07.22 Profonda destra
25.06.22 Eterni fascisti e Russia eterna
27.05.22 Capaci, l’ex pg di Palermo Scarpinato: “In un documento ufficiale del 1992 si parla del coinvolgimento di Delle Chiaie nella strage”

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Informazione Antifascista 1923
Gennaio-Febbraio - a cura di Giacomo Matteotti ·


pubblicato il 19.12.16
Bolzano In consiglio comunale con una felpa delle SS
·
Alcune banalità che forse è meglio ricordare

Nei prossimi giorni verrà presentato a Merano un prezioso ed importante libro intitolato “quando la patria uccide” che ricostruisce la storia delle famiglie di religione ebraica deportate da Merano dopo l'8 settembre. Un libro importante, che rischia però di essere inutile se l'esercizio della memoria storica non viene continuamente riattualizzato e rinnovato.



Oggi siamo nel 2016 e le persecuzioni su base etnica, razziale, religiosa, politica nel mondo non sono affatto scomparse, anzi. Pensiamo alle persecuzioni subite dai palestinesi, dai curdi, dagli oppositori politici in Turchia, oppure ai massacri in Siria.
Anche le ideologie che nel passato hanno portato a tali aberrazioni non sono morte. Oggi si ripresentano sotto altre spoglie, più o meno evidenti, a difesa delle frontiere, dell'”identità”, delle tradizioni, della religione, etc. E in Europa riprendono credito nazionalisti di tutte le risme, accompagnati da un generale revisionismo storico teso a rivalutare i collaborazionisti di Hitler nella seconda guerra mondiale: pensiamo all'Ungheria, all'Ucraina, al Front National in Francia.
Lo sterminio degli ebrei, dei Rom e dei Sinti, degli omosessuali e la sistematica persecuzione dell'opposizione di tutte le tendenze avvenne oltre che per la capacità di un gruppo ben organizzato di prendere il potere, anche grazie a quella che Primo Levi definiva la “Zona Grigia”, quella massa informe di persone disposte ad ogni tipo di compromesso per un piccolo vantaggio oppure per evitare delle noie.

Nella seduta del consiglio comunale di Bolzano del 14 dicembre il responsabile regionale dell'organizzazione fascista CasaPound, Andrea Bonazza fa un intervento in aula per solidarizzare con i tassisti di Bolzano, guarda caso in occasione del dibattito nato in seguito all'aggressione subita da una passeggera originaria del Kenia (quindi di pelle nera) ad opera di un tassista. Un grossolano tentativo di rovesciare le responsabilità delle parti in causa: una loro vecchia specialità.
Durante il suo intervento in aula il fascista suddetto indossa una felpa di colore scuro con la scritta Charlemagne. Probabilmente a causa di un' ignoranza storica purtroppo diffusa, nessuno in aula sapeva cosa significasse quella scritta. E se qualcuno sapeva, evidentemente non dava troppo fastidio che un consigliere comunale potesse entrare nel “cuore delle istituzioni democratiche bolzanine” indossando con orgoglio il simbolo di una divisione di nazisti francesi.

Charlemagne è il nome di una divisione SS di collaborazionisti francesi fondata nel 1944 a sostegno dell'invasione nazista della Francia e della guerra imperialista di Hitler. Indispensabili esecutori degli ordini tedeschi, come i repubblichini in Italia si resero colpevoli di alcune delle azioni più efferate e sporche compiute durante gli anni di occupazione militare. Responsabili di torture, rastrellamenti, oltre che della deportazione degli ebrei francesi e non solo.
Il consigliere comunale Bonazza,
accompagnato dal prode Ghizzi sfoggia la sua statura intellettuale
e il suo guardaroba identitario
Queste sono le simbologie che vengono portate nel consiglio comunale di Bolzano dal rappresentante di un organizzazione politica responsabile di numerose gravissime aggressioni in Trentino Alto Adige negli ultimi 3 anni.
La cosa non ci stupisce, non è una novità che tale personaggio sia un nostalgico del fascismo e del nazismo, anche nelle loro appendici più brutali e infami come la Repubblica di Salò o dei vari governi fantoccio instaurati nei paesi invasi dalle truppe tedesche.
Ma è preoccupante il silenzio con cui tali simbologie vengono accolte, a dimostrazione di un' assoluta impreparazione politica e culturale fra chi è seduto in aula.

D'altronde il Bonazza è in buona compagnia nelle aule istituzionali. A maggio scorso Pius Leitner dei Freiheitlichen parlò degli immigrati che vivono qui paragonandoli ai “vermi nello Speck”, mentre a dicembre l'ex capo degli Schuetzen sudtirolesi parlava degli ebrei come estranei alla cultura occidentale, dimostrando un ignoranza storica imbarazzante.

L'ennesima dimostrazione che nulla possiamo aspettarci da chi è seduto nelle aule istituzionali.
La stessa aula istituzionale in cui sono seduti consiglieri leghisti che fanno politica cavalcando la paura di stranieri e Islam, creando mostri attraverso battaglie indecenti volte a criminalizzare gli stranieri che usano il wi-fi in piazza Domenicani (come fece il leghista Filippo Maturi) o quelli che scappano dalle guerre che il loro stesso partito a votato e finanziato.
Gli stessi leghisti garantisti a correnti alternate, pronti a chiedere il carcere a vita e l'espulsione per un tunisino che ruba al supermercato mentre per un tassista che picchia e minaccia violentemente una donna di origine straniera “aspettano le indagini”.

Per noi la nozione di giustizia non è legata al colore della pelle, né alla nazionalità.
Non dimenticheremo mai le infamie commesse dai nazisti e dai fascisti di ieri e di oggi.
Continuiamo la lotta affinchè non ci sia mai più spazio per ideologie razziste che portano al baratro della guerra fra poveri.

http://antifameran.blogspot.it/2016/12/in-consiglio-comunale-con-una-felpa.html?m=1

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r_trentino


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