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MAPPA GEOGRAFICA AGGRESSIONI FASCISTE

AGGRESSIONI RAZZISTE - CRIMINI DELL'ODIO
Bastonate e insulti omofobi al Gay Center di Roma in zona Testaccio: video del blitz ripreso dalle telecamere
- La violenza che ci sommerge: Noi sappiamo
- Mirko minacciato davanti alla gay street da 4 ragazzi armati: “Fr*** di mer**, ti tagliamo la gola”
- Ferrara, aggressione omofoba contro un gruppo di giovani Lgbt. "Mussolini vi brucerebbe tutti"
- Aggressione omofoba ad Anzio, 22enne preso a pugni mentre passeggia insieme al fidanzato
- Torino, 13enne picchiata per la borsa arcobaleno: “Mi urlavano cagna e lesbica schifosa”
- Palermo, due ragazzi gay aggrediti con lancio di bottiglie. Uno ha il naso fratturato
- Foggia, sparano da un fuoristrada in corsa contro un gruppo di migranti: ferito al volto un 30enne del Mali
- “Gravissima violenza a San Berillo: lavoratrici del sesso massacrate dalla polizia”
- Modena, "Torna nel tuo paese" aggredito a bastonate e colpi di machete
- Aggressione omofoba a Pescara. Ragazzo gay assalito da un branco di sette persone
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manifestazioni MANIFESTAZIONI E INIZIATIVE ANTIFASCISTE
Le mille strade del rugby popolare
- Lo scrittore Giorgio Franzaroli restituisce il premio Acqui Edito&Inedito: “Non voglio essere accomunato a un autore neofascista”
- A Milano i cortei contrapposti contro la guerra: da una parte i neofascisti, dall'altra il movimento antirazzista
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- Bologna, femministe contro patrioti alla manifestazione "a difesa delle donne": insulti e tensioni
- Bologna Non Una Di Meno torna in piazza e dilaga: “Risale la marea!”
- Elezioni, contestatori al comizio di Giorgia Meloni a Trento: cantano “Bella ciao” e urlano “siamo tutti antifascisti”
- L’Anpi torna a chiedere lo scioglimento di Casapound alla vigilia dell’inaugurazione della nuove sede di Latina
- No alla manifestazione fascista di Casapound il 28 maggio prossimo. Lettera aperta al Prefetto di Roma

ARCHIVIO COMPLETO

ARCHIVIO REGIONI

documentazione Documenti e Approfondimenti
2.03.24 Faida tra neofascisti per il controllo della Curva Nord dell'Inter
2.06.23 Difendere l'Europa bianca: CasaPound in Ucraina
26.05.23 La “Legione per la Libertà della Russia” e l’offensiva di Belgorod
16.03.23 Dax, 20 anni fa l’omicidio. Parla l’avvocato che difese la famiglia
13.03.23 «Saluti romani, odio e camerati: i miei sei mesi da infiltrato nelle cellule neofasciste del Nord»
3.03.23 Gruppo armato anti-Putin penetrato nel confine russo con l'Ucraina - Tra loro il neonazista Denis "White Rex" Nikitin
30.01.23 Il neofascista Roberto Fiore smentito dall’Interpol: “Viveva con Gilberto Cavallini”
25.01.23 L’ex camerata in affari con Fratelli d’Italia e le bastonate ai carabinieri
9.12.22 La nuova ultradestra
18.11.22 Quel filo che dall’Ordine di Hagal arriva a CasaPound
19.10.22 Giorgia Meloni firma la Carta di Madrid di Vox
7.10.22 GRUPPI NEONAZISTI USA
16.09.22 L’Europa nuovamente alle prese con l’avanzata dell’estrema destra
15.09.22 Ultradestra, la galassia nera torinese messa in crisi dall’ascesa di Meloni
10.09.22 Sette decenni di collaborazione nazista: Il piccolo sporco segreto dell'America in Ucraina
28.08.22 Inchiesta su M. 2/3
27.08.22 Antifa - Stati Uniti d'America
17.08.22 Inchiesta su M.
14.08.22 Casa scout sulle colline riminesi nella bufera, "è una colonia fascista". I gestori: "Affittiamo a tutti"
12.08.22 Ucraina. Casapound, Settore Destro e Azov: una lunga storia tra camerati che risale al 2015
4.08.22 La fabbrica della propaganda nera di Giorgia
4.08.22 La Gioventù di Meloni ai ritrovi neonazisti con ultras e pregiudicati
30.07.22 Profonda destra
25.06.22 Eterni fascisti e Russia eterna
27.05.22 Capaci, l’ex pg di Palermo Scarpinato: “In un documento ufficiale del 1992 si parla del coinvolgimento di Delle Chiaie nella strage”

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Informazione Antifascista 1923
Gennaio-Febbraio - a cura di Giacomo Matteotti ·


pubblicato il 16.03.18
Il finto giornalista inglese che è andato a fare casino a stazione Termini
·
Usa lo pseudonimo Tommy Robinson, ma non è un giornalista: è un attivista di estrema destra che fa propaganda travestendosi da 'reporter indipendente'.

mar 15 2018

Negli ultimi anni, e i dati raccolti nel rapporto Notizie da paura sono lì a dimostrarlo, i media italiani hanno dedicato sempre più spazio a temi quali criminalità e sicurezza—legandoli quasi sempre all’immigrazione. Una delle tattiche impiegate con più frequenza è quella di andare nelle aree degradate delle grandi città con inviati e telecamere spianate, suscitando (a volte) le reazioni scomposte dei soggetti ripresi e aumentando così la percezione di insicurezza.

Nel 2017, ad esempio, una troupe di Matrix è stata aggredita in diretta in via Marsala, una delle vie che circondano Termini dove spesso si trovano a dormire migranti e senza fissa dimora. Se ne parlo adesso è perché quel video l’ha visto anche il 'reporter' inglese Tommy Robinson, che la scorsa settimana era in Italia a seguire le elezioni e si è fatto un giro proprio a Termini.

Nella clip, pubblicata il 10 marzo 2018, si vede Robinson girare a piazza Vittorio Emanuele e poi intorno alla stazione. A un certo punto, dei migranti gli vanno incontro e chiedono di non riprendere. Ne nasce un alterco, con Robinson che dice cose come “ti stendo” e infine tira un pugno in faccia a un uomo. La sua riflessione finale è che certe zone d’Italia somigliano al “Medio Oriente e al Sudafrica” e che non c’è da sorprendersi per l’esito delle elezioni.

Il video, che ha totalizzato più di un milione di visualizzazioni su YouTube, è stato ripreso anche in Italia. Tra gli altri si segnalano il sito di estrema destra VoxNews (“Giornalista inglese aggredito a stazione Termini, filmava degrado”) e il giornalista Franco Bechis, che ne ha parlato nella sua video-rubrica per il Corriere dell’Umbria con un post intitolato “Un inglese aggredito a Roma: capisco il voto degli italiani.”

Entrambi lo qualificano come “giornalista.” Ma se si dà una sommaria occhiata al video, salta subito all’occhio che Robinson non si comporta esattamente come tale—e infatti, non è un giornalista.

Il suo vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, e nel Regno Unito è conosciuto principalmente per essere un estremista di destra. Come mi ha spiegato Henry Langston di VICE UK, “era un membro del British National Party (BNP), che al suo apice è stato il principale partito neofascista inglese.” Dopodiché, è stato “il fondatore e il leader della English Defence League—un ‘movimento di protesta’ islamofobo che ha attirato persone di destra di tutti i tipi, dai conservatori ai neo-nazisti.” Nel 2013 è uscito dalla EDL, e nel 2015 ha cercato di far nascere la sezione inglese di Pegida, altro movimento islamobofo nato in Germania. Nel suo curriculum figurano diversi arresti per rissa, nonché una condanna per frode ipotecaria (non collegata alla sua attività politica) che l’ha portato in carcere per poco più di sei mesi.

Nonostante questo pedigree, continua Langston, Robinson “non sopporta la definizione di estremista di destra, e sostiene di dire solo la verità sull’Islam. Assicura anche di non essere razzista, perché 'l’Islam non è una razza’, e che l’islamofobia è una reazione naturale. Mark Rowley, il capo uscente dell’antiterrorismo britannico, ha dichiarato che Tommy non è diverso dai predicatori d’odio islamici: sono due facce della stessa medaglia. Noi, infatti, lo definiamo proprio così: un predicatore d’odio.”

Dopo la scarcerazione e il fallito tentativo di creare Pegida UK, Robinson si è reinventato scrittore (con l’autobiografia Enemy of the State) e “giornalista d’assalto.” Ha così iniziato a collaborare con Rebel Media—un sito canadese di estrema destra ricompreso nel calderone dell’alt-right americana—insieme al giovane blogger d’estrema destra Caolan Robertson. La loro “specializzazione,” mi spiega Langston, era quella di andare nei tribunali per “svelare scandali di pedofilia” e di “infastidire i giornalisti e gli utenti di Twitter che non gli piacevano.”

All’inizio del 2017, dopo che Rebel Media ha messo un paywall sul sito, Robinson lascia e diventa una specie di youtuber indipendente con un pagina Facebook da quasi settecentomila fan. I suoi bersagli sono sempre gli stessi: l’Islam, i media mainstream, i migranti, le femministe e gli antifascisti. La scorsa settimana, mi dice Langston, “si è presentato a una conferenza antifascista a Londra con le telecamere al seguito ed è stato picchiato. Ovviamente ha provato a fare la vittima, ma visto chi è non dovrebbe sorprendersi di non essere il benvenuto a conferenze del genere.”

Un’altra tendenza visibile dai suoi canali è quella di intervistare attivisti-giornalisti nordamericani ed europei—come Martin Sellner di Generazione Identitaria Austria, la “nazionalista bianca” americana Brittany Pettibone (compagna di Sellner) e la “reporter” canadese Lauren Southern—e presentarli sempre e comunque come come dei martiri della libertà d’espressione.

Anche qui, non c’è nulla di casuale. Ai tempi della nave anti-Ong di Generazione Identitaria, le stesse persone appena menzionate avevano spinto l’iniziativa sia mediaticamente che politicamente. “Stanno chiaramente cercando di stringere legami più forti,” mi dice Langston. “Tommy sta anche cercando di espandere il suo raggio d’azione, per aumentare il pubblico britannico e raggiungere quello europeo.”

Robinson, insomma, fa parte di quella ristretta—ma influente sui social—schiera di provocatori di destra che puntano ad abbattere le frontiere tra giornalismo, attivismo e propaganda. Come hanno scritto su VICE UK Simon Childs e James Poulter in un recente pezzo dedicato a figure ibride come Robinson, presentarsi come “giornalisti” permette di “offrire la loro controversa visione del mondo—basata su mezze verità e distorsioni—come una serie di ‘fatti’ che l’élite mediatica ha nascosto al pubblico.”

Questo metodo, continuano, “annacqua la loro islamofobia in una sorta di saggezza mondana e conoscenza superiore, dà alla loro isteria urlata ai quattro venti un senso di legittima urgenza, e derubrica le loro provocazioni razziste a ‘difesa della libertà d’espressione’.” Così facendo, la loro fissazione sull’Islam “non è più un’ossessione razzista, ma diventa un argomento di cronaca da sviscerare.” I loro stunt pubblicitari, infine, non sono mai del tutto isolati nell’ecosistema mediatico; anzi, si sovrappongono con quello che pubblica regolarmente la stampa “istituzionale” di destra.

Per quanto ridicolo e respingente possa essere lo stile di Tommy Robinson, analizzarlo serve a capire quanto e come stia cambiando la strategia mediatica e propagandistica dell’estrema destra europea. “Ha capito che le proteste di strada non funzionano granché,” mi spiega Langston, “e portano a scissioni interne che spesso sfociano in violenza—com’è accaduto alla EDL. Come ‘giornalista’ invece può avere una parvenza di legittimità, soprattutto per chi non conosce il suo passato.”

Purtroppo, messaggi come i suoi possono avere conseguenze molto concrete: secondo la polizia inglese Darren Osborne—autore dell’attentato alla moschea di Finbury Park che ha ucciso una persona e ne ha ferite dodici—si è radicalizzato principalmente a causa del grande consumo di “materiale online prodotto dall’estrema destra, tra cui le dichiarazioni di Tommy Robinson, Britain First e altri.”

https://www.vice.com/it/article/wj4wdb/tommy-robinson-giornalista-inglese-termini

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