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Luglio 14, 2001
15 anni di carcere per uno screensaver?
Potrebbe accadere a David McOwen, che ha sfruttato i tempi morti di
centinaia di computer non suoi per un progetto di computing distribuito. Il
procuratore generale della Georgia vuole 59 cents per ogni secondo di
utilizzo dei PC
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=36952
Il programmatore russo Dmitry Sklyarov e' stato arrestato
Il programmatore russo Dmitry Sklyarov e' stato arrestato a Las Vegas da
agenti federali su richiesta della ADOBE.
(luglio 2001) Causa dell'arresto: aver presentato alla conferenza DEFCON (uno dei
convegni piu' famosi di hacking / cracking) un articolo in cui si
spiegano in dettaglio le debolezze dei sistemi di protezione di vari
formati per e-publishing, tra cui il formato eBook di Adobe, ed aver
sviluppato un programma dimostrativo in grado di rimuovere la protezione
dai file PDF ed eBook.
Formalmente l'accusa e' stata formulata basandosi sulla nuova legge che
protegge il diritto d'autore negli USA (Digital Millennium Copyright
Act) ma credo che ci possa essere piu' di un dubbio sulla legittimita' di
un tale comportamento: e' giusto punire chi evidenzia e dimostra che un
sistema di protezione e' debole?
Credo che un paragone possa essere fatto con chi costruisce le
fotocopiatrici, anch'esse in grado di infrangere il diritto di autore:
da punire non e' il progettista o il produttore della macchina, ma l'uso
illegale di essa.
http://cryptome.org/usa-v-sklyarov.htm
Dude.it/ Le verita' del G8
(luglio 2001) Dopo gli scontri fisici, il G8 di Genova
e' alla merce' del delirio mediatico: quale ruolo ha giocato Internet in
questi giorni?
Genova, blindata anche la rete
(luglio 2001) Utenti internet blindati da Interbusiness,
informazione internet senza bollini, legalita' perduta. I durissimi giorni
nel capoluogo ligure lanciano importanti segnali a tutti
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=36881
L'Italia verso una dittatura ? (diritto alla comunicazione negata)
Se, dopo aver letto queste nostre riflessioni, arrivate anche voi a
rispondere affermativamente a questa inquietante domanda allora il secondo
quesito che dovete porre alla vostra coscienza e' cosa fare per cambiare lo
stato di cose presenti.
Poniamo questi interrogativi dopo i fatti di Genova ed in particolare dopo
l'annientamento della centrale di comunicazione del Genoa Social Forum.
Dopo tre giorni di massacri in piazza e un morto, il giovane manifestante
Carlo Giuliani, dove - ed e' un insegnamento da recepire per il futuro - le
forze dell'ordine si sono rapportate con le centinaia di migliaia
manifestanti pacifici *solo* su un piano militare (il black block e' stato
solo il pretesto per fare cio'), dopo centinaia di feriti fra cui tanti
gravi, arriva nella nottata di sabato la notizia dell'assalto illegale ad
un centro di informazione indipendente su cui tutt* dobbiamo riflettere e
che ci ha spinto a porre questi interrogativi.
Le modalita' infatti con cui si sono svolte le iniziative repressive della
manifestazione - dalla morte di Giuliani, alle squadre di supposti
infiltrati vestiti in stile "manifestante" che si mescolavano con gli altr*
in piazza per provocare - e soprattutto le modalita' con cui si e' svolto
questo ultimo gravissimo episodio dell'incursione del Genoa Social Forum ci
portano alla naturale conclusione di affermare che l'Italia sta evolvendo
verso una forma antidemocratica. Prima che sia troppo tardi bisogna porre
in atto una denuncia e una reazione politica di livello internazionale per
cercare di uscire da questo nuovo clima di dittatura.
Anche i media ufficiali stanno veicolando le immagini di quanto successo,
comunque invitiamo a prendere in considerazione le seguenti fonti
d'informazione indipendente per avere riscontro su quanto stiamo per
comunicare:
www.italy.indymedia.org
www.radiogap.net
www.ecn.org/g8
www.tmcrew.org
www.carta.org
www.genoa-g8.org
www.decoder.it
Un esperimento di autogestione dell'informazione - che copriva non solo la
Rete (dove affluivano con tempestivita' audio, video, immagini che
avrebbero poi fatto il giro dei mainstream media mondiali) ma anche nel
reale (dove questacontroinformazione veniva diffusa nelle radio di
movimento e nelle piazze di citta' italiane) -, e' stato stroncato nel
sangue trasformando una sperimentazione di comunicazione in problema di
ordine pubblico.
Radiogap ha smesso da Genova di funzionare dopo l'irruzione brutale della
polizia mentre le ultime parole in diretta da Genova urlavano "e' come il
Cile, e' come il Cile... calma.... seduti e mani alzate... resistenza
passiva...". Poi da Genova il silenzio. Un silenzio che e' un pugno nello
stomaco.
Arriviamo dunque sinteticamente a denunciare quanto e' successo stanotte -
22 luglio 2001 - nella sede operativa del movimento pacifico di protesta
Genoa Social Forum, sede anche delle attivita' di produzione di
informazioni indipendenti relative alle contromanifestazioni antig8, con il
solo evidente scopo di fermare l'operazione di denuncia da parte dei media
indipendenti nei confronti della repressione di movimenti pacifici
raggiunto in questi giorni:
- ferite e arrestate tutte le persone presenti dentro il centro
- allontanati anche violentemente i parlamentari e gli avvocati dalla scena
del massacro
- posti in essere perquisizioni e sequestri di strumenti e materiali
informativo e danneggiamenti di attrezzatura in maniera (inutile dirlo)
illegale e illegittima.
Tutto cio' non solo e' grave, incostituzionale, illegale, illegittimo,
inammissibile e quant'altro. Ma e' anche il segnale che l'Italia e' oramai
incapace di garantire le liberta' democratiche e costituzionali ai propri
cittadini ed e' per questo che invitiamo i giornalisti e le forze politiche
soprattutto NON italiane (quelle italiane non si sa per quanto ancora
avranno agibilita' politica) a denunciare ogni forma di violenza contro il
diritto a fare controinformazione.
gruppo di lavoro sulla comunicazione no-profit sTRANONETWORk
http://www.strano.net/genova
mp3 registrati dall'assalto a radiogap.net dell'ultima notte
mp3 registrati dall'assalto a radiogap.net dell'ultima notte
(luglio 2001), con i microfoni
aperti sulla polizia che entra dentro (ricordi radio alice?) e con interviste
dal vivo, al telefono e sul posto (anche un senatore presente e malmenato)
sono disponibili su:
http://dyne.org/antig8
Hacker Arrest Stirs Protest
2:00 a.m. July 19, 2001 PDT WASHINGTON -- When the FBI arrested a Russian programmer this week on
charges of criminal copyright violations, the government unwittingly
ignited a powder keg of outrage.
Web pages immediately sprouted to demand the release of Dmitry
Sklyarov, who was visiting the United States to describe his work at
the Defcon hacker convention in Las Vegas. Newly minted activists set
up a mailing list, launched a defense fund, and trashed Adobe Systems
for urging the U.S. government to arrest Sklyarov on charges of
circumventing its copy protection methods. [...]
This high-visibility prosecution under the Digital Millennium
Copyright Act seems to have focused the kind of anger not seen since
the days of the 1996 Communications Decency Act or the Secret Service
raid of Steve Jackson Games -- two defining moments in the development
of civil liberties online.
From the federal government's point of view, it's merely enforcing a
law enacted by Congress in October 1998 that punishes anyone who
distributes "any technology, product, service, device, component or
part" that, like Sklyarov's software, bypasses copy-protection
mechanisms. Sklyarov is facing a five-year prison term and a fine of
$500,000.
Matthew Parrella, a federal prosecutor in Las Vegas, said a judge on
Monday decided to hold Sklyarov without bail until his hearing in
California some time in the next two weeks. "The court deemed him a
risk of non-appearance, which is not uncommon with white collar
criminals," Parrella said. [...]
Yet from a programmer's perspective, Sklyarov was simply following the
venerable hacker tradition of exposing weaknesses in a security system
-- in this case the often-flawed security of e-books -- in a smart,
clever way. He received even higher points for documenting his
research and presenting his work at Defcon last weekend on behalf
of ElcomSoft. [...]
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POLITECH -- Declan McCullagh's politics and technology mailing list
You may redistribute this message freely if you include this notice.
To subscribe, visit http://www.politechbot.com/info/subscribe.html
This message is archived at http://www.politechbot.com/
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http://www.wired.com/news/politics/0,1283,45342,00.html
Chandra, il mistero sul Web
(luglio 2001) LA SCURE DELLA CENSURA SUL WEB
Chi ha detto che la censura su Internet non esiste?
In questi giorni, per motivi diversi, due siti
sono stati chiusi nel silenzio di (quasi) tutti. =20
Eretico.com, un sito che offendeva pesantemente=20
Padre Pio con immagini e didascalie oscene, e' stato
chiuso con un richiamo alla recente (e discussa)
legge sull'editoria che equipara i siti Web a prodotti=20
editoriali. Lo "scandaloso" www.gattibonsai.it,
invece, e' stato soppresso dopo la segnalazione=20
della presentatrice tv Licia Colo': il sito rilanciava
i consigli del suo omologo americano che istruiva sui
metodi per far crescere gatti dentro bottiglie di
vetro.
cyber-rights
Le norme sulla stampa sono utili o limitano la liberta' di espressione?
(luglio 2001) Informazione on line: il problema
La polemica, subito rientrata, tra il ministro Maroni e il presidente
dell'Ordine lombardo puo' essere il punto di partenza di una riflessione
sulle
leggi da fare.
- L'alternativa e' tra giornalista e delinquente (M. Cammarata)
Interlex
Forse saro' ot...ma qui il clima si sta surriscalando in modo notevole..
Hanno mandato un pacco bomba ad Emilio Fede... che al di fuori di ogni
ideologia politica e' sempre un fatto grave...
(luglio 2001) Personalmente a me e' stata fatta notare la mia sezione Anarchy che in questo momento e' sospesa. Mi si accusa pensate di linkare normali link come ecn.org ecc...
Stiamo raggiungendo livelli incredibili... la colpa di chi e' ?
bismark
http://www.bismark.it
Che negli Stati Uniti i lavoratori della new economy
Che negli Stati Uniti i lavoratori della new economy fossero pesantemente
controllati non e' cosa nuova, mentre suscita scalpore la diffusione con cui
queste forme di monitoraggio indiretto si stiano diffondendo anche oltre
oceano. Secondo un sondaggio effettuato da un'associazione americana, i
lavoratori dipendenti sotto controllo sarebbero circa un terzo ed in tutto
il mondo supererebbero i 27 milioni.
(luglio 2001) Il controllo avviene principalmente
tramite software che agiscono a distanza e che sono impercettibili all'
utente, ma anche in modo piu' diretto. Recentemente il Garante della
Privacy, pure non pronunciandosi espressamente, ha pero' evidenziato come la
tutela della privacy non esclude la proprieta' dei beni di produzione che
legittima anche una forma di controllo da parte del datore di lavoro sull'
uso che i dipendenti facciano degli strumenti messi loro a disposizione.
fonte: buongiorno.it
I talebani hanno paura di internet
(luglio 2001) Il regime integralista che domina l'Afghanistan ha deciso di mettere fuori legge l'accesso alla rete. Non che fossero molti gli utenti afghani, ma la censura della milizia sferra un colpo mortale alle possibilita' di sviluppo
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=36803
A pag. 14 la rivista Internet News
A pag. 14 la rivista Internet News
pubblica un breve appello in cui
giustamente si preoccupa dei possibili effetti liberticidi del neonato
Registro "operatori della comunicazione" figlio della famigerata legge
sull'editoria e di una anacronistica cultura che vorrebbe rendere la Rete
figlia docile e ammaestrata dei Media tradizionali.
(luglio 2001) Peccato pero' che poco piu' avanti (pp. 42-45) si lanci in un premeditato e
vigliacco agguato contro una delle invenzioni piu' originali ed intriganti
della Rete in tema di libera espressione politica: il netstrike ~
www.netstrike.it
E' un'esplicita chiamata alla repressione in un momento delicato come
questo in cui si sta mobilitando la protesta anti-G8. G8 contro il quale -
fino a quando ci sara' permesso - rispondiamo in termini politici e
mediatici con la presente lettera aperta.
Espressioni come
"i netstriker sono stati spesso identificati"
e
"l'invocata impossibilita' di accertamento di reati di massa commessi
telematicamente si infrangera' PRESTO e in maniera inevitabile",
sono pretestuose, prive di fondamento e a nostro
modo di vedere un brutto segnale (in ordine al citato articolo e alle
espressioni in esso contenute l'Avvocato Barbara Gualtieri e il Dott.
Claudio Tistarelli hanno ritenuto di svolgere le osservazioni riportate
piu' avanti).
Eppure, il netstrike e' una pratica che si e' diffusa ampiamente negli
ultimi 6 anni in tutto il mondo e seguita da svariati operatori dell'ordine
pubblico (tutti colpevoli di omissione di atti di ufficio per non aver
denunciato un reato?) e da quest'ultimi spesso (vedi rapporto dei servizi
ed altro ancora) commentata proprio come pratica non-illegale.
Il Netstrike - perfetta metafora del concetto di corteo reale - e' una
legittima forma di espressione politica e culturale. Oltre ad averne
pubblicato come gruppo un libro su di essa ("Netstrike, no copyright,
etc.", Strano Network, AAA Edizioni, 1996) la pratica del netstrike e'
stata recentemente descritta come atto artistico anche all'interno di un
testo classico della storia dell'arte ("Arte e architettura dagli anni 60
ad oggi" di L. Vinca Masini, in "L'arte moderna - il secondo 900" di G. C.
Argan, Edizione Sansoni per la scuola, Firenze, 2001). E allora diciamo
fuori dai denti che qualora si pensi di reprimerla soprattutto in vista del
G8, sara' segno che in Rete non e' piu' permessa agibilita' politica e
culturale per chi si oppone allo stato di cose presenti e sara' quindi
necessario trovare altre forme per esprimere eventuali dissensi.
Proprio perche' il netstrike e' una forma di rappresentazione pubblica di
un disagio politico attuata da una massa di persone che non facendo nulla
di diverso dall'utilizzare forme di comunicazione assolutamente legittime e
legali come i canali chat ed il browsing, rendono visibile un determinato
disagio sociale, una comunicazione di massa mediatica che la controparte e'
invitata a prendere in seria considerazione anche se l'effetto del
netstrike e' simbolico e puramente temporaneo.
Come sTRANO nETWORK - gruppo di lavoro sulla comunicazione che ha inventato
questa pratica politica - siamo sempre stat* convint* della necessita' di
rimanere su un piano politico e pubblico di discussione: solo questo mese,
ad esempio, siamo presenti con le nostre argmomentazioni in un libro della
ShaKe e sulla rivista Quaderni di Sociologia e nel corso degli anni abbiamo
dialogato non solo con "spezzoni di movimento" ma anche con istituzioni ed
enti privati a vario livello sempre e comunque nella ricerca e
sperimentazione di nuovi strumenti tesi all'abbattimento di barriere
sociali e comunicative. E vogliamo continuare a farlo senza spade di
damocle sulla testa ne' nostra ne' di chi condivide i nostri ideali.
La Rete - cosi' come il mondo reale - non ha certo bisogno di ennesimi giri
di vite o bizzarre leggi liberticide ma piuttosto di nuovi stimoli per
criticare e migliorare lo stato di cose presenti. Sempre di piu' tutto cio'
rappresenta una questione di sopravvivenza sia delle persone (nella parte
di mondo che non conosce ancora Internet) sia delle idee (nel mondo gia'
tecnologizzato).
gruppo di lavoro sulla comunicazione sTRANO nETWORK ~ http://strano.net
Contro-argomentazioni giuridiche a cura di Barbara Gualtieri e Claudio
Tistarelli:
Il 21 di questo mese si svolgera' a Genova l'ennesimo "G8"; i temi della
globalizzazione, dello sfruttamento dei paesi poveri e delle politiche
affrontate per risolvere tali problemi rendono ogni meeting piu' teso.
I problemi affrontati infatti, hanno un'importanza che non puo' non trovare
contestatori. Gli ultimi si sono anche contraddistinti per il crescente
susseguirsi degli scontri avvenuti tra le forze dell'ordine, preposte a
tutelare capi di stato e spazi, sempre piu' grandi, a loro riservati ed
accessibili, e contestatori di un sistema che tende ad uniformare il mondo
alle grandi potenze occidentali (pur con tutte la contraddizioni che
presentano).
In questo sfogo di violenza il pensiero di politici e polizia da una parte,
ed il popolo di Seattle dall'altra, e' stato soprattutto diretto a cercare
un clima di serenita' e di manifestazioni pacifiche.
In questo clima vengono a giudicarsi illecite condotte che hanno permesso,
ad organizzazioni non governative e ad associazioni con diverse finalita',
di sensibilizzare la pubblica opinione e rendere possibili alcuni boicottaggi.
Stiamo parlando del netstrike, l'esempio di mobilitazione pacifica online
piu' conosciuto. Consiste nell'invitare gli associati e non solo, a
partecipare alla protesta collegandosi contemporaneamente, in un dato
giorno e ad una data ora, al sito che si vuole rendere inutilizzabile.
Esempi illustri possono essere riportati: Francia 1995, in protesta agli
esperimenti nucleari furono bersagliati una decina di siti istituzionali;
1996 protesta per Silvia Baraldini, fu la volta del sito della Casa Bianca;
senza parlare di Fast, sez. americana di Amnesty Internationalche tamite il
netstrike ha ottenuto la scarcerazione da parte del governo turco, di un
cittadino curdo torturato.
Secondo il Sig. Girolamo De Rada (Internet News, Tecniche Nuove, n. 7,
luglio 2001) tali comportamenti dovrebbero essere punibili a norma dell'art
617 quater, con la pena da sei mesi a quattro anni.
Il Sig. De Rada forse presta un'attenzione letterale alla norma, senza
collegarla a quella che viene definita la sua ratio. L'oggetto giuridico
che la legge mira a tutelare e' infatti costituito dalla segretezza delle
comunicazioni relative ad un sistema informatico e telematico.
Non mira, invece, a proibire forme di protesta del tutto legittime e
pacifiche che hanno per di piu' un effetto limitato nello spazio e nel tempo.
Altrettanto si puo' dire circa l'art. 635 bis c. p.: la norma anche in
questo caso mira a reprimere la criminalita' informatica (non pacifiche
proteste); infatti al norma ha risolto il problema dei c.d. sabotaggi di
software, difficilmente punibili attraverso l'art 635 c.p. per la
definizione di "entita' incorporali" dei dati informatici, no rientrante
nel concetto di "cose" del suddetto articolo. Cio', e non certo il
netstrike, giustifica la necessita' di una nuova norma incriminatrice.
L'art. 420 poi, con la pena da tre ad otto anni mirerebbe a tutelare
l'interruzione, anche parziale del sistema, ma di chi con coscienza e
volonta' compie un fatto diretto a distruggere o danneggiare sistemi
informatici o telematici di pubblica utilita'.
Ma chi adotta forme di protesta pacifica non vuole ne' distruggere ne'
danneggiare alcunche'.
Il netstrike si e' rilevato spesso un insuccesso; questo anche perche' i
suoi organizzatori mirano a raggiungere un altro scopo: quello di
richiamare l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica sulle cause che
ne sono all'origine.
Il fine e' quello di parlare dei motivi che spingono alla protesta.
Infine e conclusivamente preme evidenziare il pricipio di legalita' vigente
in diritto penale, che impone al giudice di attenersi alla precisa dizione
della norma incriminatrice, senza indulgere in interpretazioni analogiche,
ad evitare che il cittadino sia esposto a responsabilita' di maggior
contenuto rispetto a quelle a cui il il cittadino medesimo, in base al
principio di cui all' art 1 cod. pen sarebbe espressamente chiamato dalla
norma incriminatrice.
La sanzione da applicare ad una fattispecie che ne e' priva non puo' essere
rinvenuta attraverso l'interpretazione analogica...in caso contrario
l'interprete della legge si trasformerebbe in legislatore con marcata
incidenza negativa sia sul principio di certezza si a sulla stessa
efficacia determinante delle disposizione penali coinvolte in siffatta
operazione interpretativa, diretta a correlare, con l'intervento del
Giudice, il comportamento del soggetto attivo del reato (o della condotta
asseritamente ritenuta tale..) ad una pena non costituente oggetto di
specifica comminatoria legislativa.
Alcuna norma penale ad oggi prevede il netstrike come reato;... alcuna
interpretazione giurisprudenziale imperante ad oggi ha esplicitato una
norma penale esistente nel senso di ricomprendervi in netstrike... nemmeno
una interpretazione grossolana e forzata delle norme penali indicate
dall'ottimo De Radaper quanto anzidetto ragionevolmente risulterebbe idonea
a sussumere al fattispecie concreta "netstrike" ai modelli legali di reato
dallo stesso suggeriti.
Avv. Barbara Gualtieri
Dott. Claudio Tistarelli
Crimini informatici
(luglio 2001) > Verso l'approvazione il trattato che stringe l'internet nella morsa della
cooperazione delle polizie di tutto il mondo, senza alcuna garanzia per le
liberta' dei cittadini
- L'ultima bozza del trattato sul cybercrime(25 maggio 2001)
Interlex (luglio 2001) > Anno V - N. 185 - 5 luglio 2001
BSA: spiate i vostri datori di lavoro
(luglio 2001) L'alleanza dei produttori di software proprietario spinge i lavoratori di New York a vendicarsi dei datori di lavoro, denunciandoli
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=36692
Legge editoria: primo sito sotto sequestro
(luglio 2001) Come previsto solo da alcuni, l'ordinanza con cui e' stato sequestrato eretico.com si basa sulla nuova legge sull'editoria, che inizia a far danni. Ne hanno parlato neural.it e vita.it. Paradossi da prodotto
editoriale elettronico
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=36695
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