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Febbraio 21, 2002

Microsoft Media Player 8 registra le attività degli utenti.

Il lupo perde la versione vecchia, ma non il vizio. La nuova versione (la 8) del Microsoft Media Player, includerà il logging, ossia l'annotazione in un file, dei brani musicali e dei video ascoltati o visti dall'utente. Un potenziale tesoro per le compagnie di marketing e per gli avvocati, per quanto la multinazionale abbia candidamente affermato di non aver previsto la vendita dei dati così registrati. Per i cd, ogni volta che ne viene ascoltato uno, il player fa il download del nome dell'album e dei brani da un sito licenziato dalla stessa Microsoft e poi li registra in un file, e con Windows XP lo stesso avviene per i DVD. La precedente policy sulla privacy, prevedeva almeno un avvertimento sulla possibilità di scaricare i titoli dalla rete, senza accennare al logging, mentre ora è scomparso anche quello, nè tantomeno viene spiegato come eliminare questa fastidiosa opzione di default. Ovviamente quando le informazioni vengono richieste, ad esse viene associato un codice unico che permette in un secondo momento di rintracciare l'utente con tutte le sue azioni precedenti. Il risvolto peggiore è che i possessori di proprietà intellettuali vorranno tracciare l'accesso ai loro gioielli. Le direttive interne di Gates, di qualche tempo fa, che enfatizzavano l'attenzione alla privacy per ogni nuova funzionalità dei programmi, sembrano essere state solo un'operazione di facciata. David Caulton, program manager della Microsoft ha così liquidato la questione: "Se non si vuole che la propria moglie sappia che DVD si sono visti, basterà non darle la password".
http://www.neural.it/


Articolo del N.Y. Times su propaganda del Pentagono

INCREDIBILE USA preparano propaganda mondiale, anche con notizie false!!!!
http://www.italy.indymedia.org/

Oltre il codice a barre (radioetichette e privacy)

tra qualche anno i tradizionali codici a barre che si torvano sui prodotti al dettaglio saranno sostituiti da etichette poco vistose che trasmetteranno radiosegnali alle aziende produttrici, consentendo loro non solo di avere il pieno controllo della catena dei fornitori, ma anche, in un futuro piu' lontano, di raccogliere preziose informazioni sulle abitudinid ei consumatori
technology review, luglio-agosto 2001, p. 32-37

Interessante articolo in inglese sugli sviluppi del dopo Goteborg in Svezia e la convergenza dei media e della giustizia nel condannare e demonizzare le proteste.

Interessante articolo in inglese sugli sviluppi del dopo Goteborg in Svezia e la convergenza dei media e della giustizia nel condannare e demonizzare le proteste.
http://indymedia.no/?doc=1656

Ergastolo per i cracker

Pensano anche a questo i parlamentari e i manager hi-tech che sostengono la proposta di legge americana sul crimine informatico. Si apre il dibattito, mentre in Europa avanza nei singoli paesi la convenzione contro il cybercrime
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=39062

Diffama via internet. Ma non del tutto

Una sentenza del Tribunale di Teramo stabilisce che un sito internet ha diffamato ma che non c'e' diffamazione se questa non viene esperita. Una sentenza destinata a sollevare non poche polemiche
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=39026

Contro i crack 800 milioni di dollari

Piu' vicino il mega-finanziamento per rafforzare la sicurezza delle istituzioni americane in vista di una possibile cyber-guerra. Secondo i parlamentari USA occorre creare una nuova generazione di soldati informatici
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=39007

G8 sindacato polizia querela autore libro su incidenti

G8 sindacato polizia querela autore libro su incidenti
http://www.italy.indymedia.org/

Cracker libero ma sotto tech-controllo

Heckenkamp e' accusato di essere entrato nei sistemi di eBay e di altri misfatti. Si dichiara innocente. In attesa del processo non puo' avvicinarsi ai computer
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=38921

Denunce contro i motori di ricerca truccati

Sono ormai numerose le imprese che gestiscono web spider che si fanno pagare il posizionamento in evidenza di certi link. Scattano quattro denunce
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=38922

Stanca denunciate gli illeciti online

Si potra' fare attraverso un numero telefonico dedicato, coordinato dalle autorita' di polizia e da due dicasteri. Ma si parla anche di filtraggio e provider
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=38909

Sotto attacco il newsgroup degli anonymous remailer

Da qualche giorno il newsgroup alt.privacy.anon-server e' sotto attacco, con centinaia di messaggi che stanno inondando il gruppo, rendendolo di fatto illeggibile. La causa e' probabilmente qualcuno che odia i remailer e i loro utenti.
>> di Marco Stucchi
http://zeusnews.com/news.php3?cod=1086

Appello per il processo onda diretta milano

Date Fri, 22 Feb 2002 174053 +0000
Ciao a tutti vi comunico che hanno iniziato a notificare l'appello per il processo alla radio milanese onda diretta, che nel 93 e' stata chiusa e messa sotto sequestro dalla polizia, gli imputati sono 9 compagni, ed e' il primo processo a cui viene applicata la legge mammi. Appena so la data ve la comunico ciao fra
fonte: cyber-rights

VOGLIONO CHIUDERE RADIO ONDA ROSSA!

VOGLIONO CHIUDERE LA VOCE DI RADIOGAP A ROMA!
...con una certa frequenza con una certa frequenza. che Radio Onda Rossa trasmette, da venticinque anni, a Roma e provincia; volendo scriverne la storia sidovrebbe cominciare dal 25 maggio del 1977 e poi, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora,e poi giorni, mesi, anni di musica, parole, sentimenti, rabbia, battaglie. con una certa frequenza. che in tanti (impossibile tenerne il conto) hanno ascoltato, scritto, costruito, disegnato, inventato sulle frequenze di Radio Onda Rossa uno spazio di liberta', un tempo di autodeterminazione. con una certa frequenza. che in questi anni, qualcuno ha tentato, con diversi mezzi, adeguati a tempi diversi, di chiudere,spegnere, arrestare, anche distruggere fisicamente Radio Onda Rossa. Lo ha fatto con impegno, conseguente alla presenza significativa di questo strumento di libera comunicazione nelle battaglie civili, sociali e politiche italiane. Conun atto insensato e immotivato il Ministero delle Telecomunicazioni ha comunicato intenzione di procedere alla revoca delautorizzazione a trasmettere sulla frequenza degli 87.900. Questo procedimento equivale alla chiusura della radio. I contorni, i dettagli, le ragioni ed i torti del tentativo di spegnere Onda Rossa saranno oggetto naturalmente della massima informazione e pubblicita' nei prossimi giorni. con una certa frequenza. e senza compromessi che le donne e gli uominidi Radio Onda Rossa sono riusciti a mantenere accesa la radio e a farle compiere un percorso alternativo nel mondo delinformazione, contro qualsiasi previsione e speranza del mercato liberista. Non era un impresa facile, si trattava di vincere una scommessa una radio senza padroni ne' pubblicita'. Nel mondo dei network pubblicitari, ROR ha trasmesso per 25 anni senza uno spot. Un dito in un occhio, un paradosso. A partire da questo paradosso, con la forza e la determinazione della nostra incredulita', facciamo appello a costruire intorno a Radio Onda Rossa le condizione per impedire quello che si configura come un attacco alla liberta' d'informazione.
http://www.ondarossa.info/

No al monopolio globale dell'informazione

Marginalizzate le voci del dissenso in USA, perquisizioni a tappeto contro Indymedia in Italia scenari tanto globali quanto anti-democratici.
http://www.apogeonline.com/webzine/2002/02/22/13/200202221301

Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici

Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici
Appreso
* che la perquisizione ha dato esito negativo;
* che nessuna richiesta di acquisizione di materiale eventualmente detenuto era mai pervenuta all'associazione, o ai suoi membri.
OSSERVA
1. l'Associazione Giuristi Democratici di Bologna (rectius Iniziativa Giuridica Democratica) fa parte del Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici.
2. Il Coordinamento, nel luglio scorso, aveva ritenuto di dare la propria disponibilita' a partecipare alla manifestazione di Genova come osservatori e come potenziale deterrente e come garante del rispetto delle liberta' democratiche contro la violenza ed in tal senso aveva anche preso contatti con la Magistratura genovese prima della manifestazione.
3. A seguito del tragico evolversi della situazione, il Coordinamento aveva, altresi', dato la propria disponibilita' a fungere da collettore di denunce e relativo materiale e ad assicurare la disponibilita' dei propri aderenti ad assumere eventuali incarichi difensivi, sia degli indagati, che delle persone offese dal reato.
4. L'attivita' difensiva, che si e' poi coagulata nella partecipazione al Genoa Legal Forum, e' sempre avvenuta nel pieno rispetto delle norme ed in un'ottica di collaborazione con la Magistratura per l'accertamento della verita'.
RILEVA
* come il materiale foto/video, qualora fosse stato presente, avrebbe potuto essere ottenuto dalla Procura della Repubblica di Genova mediante semplice richiesta e successiva acquisizione ex art. 234 c.p.p.
RITIENE
* il provvedimento disposto un pericoloso precedente, segnale del peso nullo attribuito al ruolo, inteso in senso lato, dell'avvocato.
CONSIDERA
* il provvedimento emesso come un gravo attacco alle liberta' di pensiero e di associazione.
Per chiarire l'accaduto e' gia' stato richiesto un incontro con il Procuratore Capo di Genova cui il Coordinamento esprimera' la volonta' di continuare la battaglia per la difesa dei diritti dei cittadini nel pieno rispetto delle regole democratiche.
Bologna, 21 Febbraio 2002.
Il Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici

Genova Genova Genova ancora Genova!
Ancora oppressione, ancora magistratura e perquisizioni.
Da stamattina e' in atto un nuovo attacco delle istituzioni alla libera informazione, attacco condotto attraverso perquisizioni a Torino, Firenze, Bologna e Taranto, coinvolgendo compagni di indymedia.
Centri sociali e sedi sindacali, posti considerati per l'occasione sedi di indymedia (?!?), sono stati perquisiti, in alcuni casi in assenza di testimoni e con danni alla struttura. Sequestrati computer, floppy, cdrom e videocassette, le stesse che indymedia ha fatto circolare per mesi, per denunciare la violenza repressiva dei potenti del mondo.
Il LOA hacklab Milano contesta questa forma di oppressione che lo Stato impone a chi cerca di svincolarsi dalle rigide maglie dell'informazione predigerita, del controllo vigile sulle notizie, dello stravolgimento strumentale dei fatti. A tutti i compagni di indymedia e in particolare a coloro che sono attivi a torino, firenze, bologna e taranto tutta la nostra solidarieta' e l'appoggio materiale e non.
LoA HaCkLAb Milano
_To HackLab Torino
Autistici/Inventati
sTRANONETWORk
hacklab_pisa
dyne.org
Information wants to be free! don't hate the media, become the media.

INDYMEDIA UNDER ATTACK

Alle 7 di stamattina, le forze dell'ordine si sono presentate nel centro sociale "Gabrio" di Torino, nella casa occuapta Cecco Rivolta di Firenze, TPO di Bologna e nella sede dei Cobas di Taranto.
Numerosi mezzi (blindati, camionette, autovetture) e centinaia di agenti in assetto antisommossa, hanno eseguito un ordine della Procura di Genova. I magistrati Andrea Canciani e Anna Canepa chiedono di cercare e sequestrare materiale audio e video relativo ai fatti di Genova, con particolare riferimento agli episodi dell'irruzione delle forze dell'ordine nel Media Center e della mattanza della scuola Diaz-Pertini. Il Decreto di perquisizione spiega che i suddetti materiali sarebbero stati raccolti attraverso il sito di Indymedia Italia e si troverebbero nei centri sociali Gabrio, Tpo, Cecco Rivolta e nella sede dei Cobas di Taranto e in altri luoghi (con una forma aleatoria che gli consente di effettuare perquisizioni e sequestri a loro piacimento). Le perquisizioni sono ancora in corso. Le forze dell'ordine stanno sequestrando computer, archivi, materiali di ogni genere, che servono al lavoro quotidiano, culturale e politico, di centinaia di attivisti italiani. Il mandato di perquisizione individua questi luoghi come "sedi di indymedia".
Indymedia Italia precisa che Indymedia non ha sedi, ma agisce attraverso le migliaia di persone che pubblicano i loro materiali sul sito e che operano per produrre un informazione libera e indipendente. Indymedia Italia elabora progetti e prende decisioni attraverso Internet: mailing list e chat di discussione, aperte e di pubblico dominio. Un lavoro quotidiano e collettivo cui partecipano centinaia di persone, che non si faranno intimidire. Stamattina e' stato portato un attacco al cuore della liberta' d'informazione. Sono stati colpiti dei luoghi, per esercitare pressione politica su un soggetto molteplice e complesso come Indymedia Italia. Il materiale sequestrato a Bologna, Firenze, Torino, Taranto, come tutti i materiali di Indymedia e' liberamente consultabile al nostro indirizzo Internet. Cosi' come gli archivi delle nostre mailing list, delle chat, di tutta la nostra attivita'. Indymedia lavora alla luce del sole. Tutte le nostre discussioni e decisioni avvengono in maniera trasparente sulle nostre mailing list a cui partecipano centinaia di persone: forse pero' criminalizzare una tale massa di persone era piu' difficile che attaccare alcuni luoghi su cui esercitare una pressione tutta politica Il sapore dell'intimidazione politica si fa piu' aspro se si valuta il fatto che tutto il materiale era materiale pubblico e disponibile a chiunque in rete e non solo. Indymedia Italia, rete di media indipendenti, denuncia un gravissimo attacco all'informazione libera. Prendiamo atto che il ministro Scajola dopo le parole, passa ai fatti. E Genova torna all'ordine del giorno.
Dopo fumose e parziali indagini per provare le violenze delle forze dell'ordine, mentre ancora resta da chiarire la dinamica dell'assassinio di Carlo Giuliani, mentre i dirigenti che erano responsabili dell'ordine pubblico in quei giorni sono rimasti al loro posto, e in qualche caso hanno ricevuto una promozione. Invitiamo tutt* ad unirsi a indymedia italia al corteo indetto per il 16 marzo a roma da radio onda rossa.
Per un informazione libera e indipendente. http://italy.indymedia.org/
Independent Media Center Italia - the italian media revolution - - Indymedia e' una rete di soggetti che lavorano nel mondo della comunicazione: videomaker, radio, giornalisti, fotografi.
- Indymedia e' nata a Seattle, per documentare le proteste contro il Wto. In due anni in tutto il mondo sono nati centinaia di Independent Media Center. Indymedia e' un sito a pubblicazione aperta: chiunque puo' caricare direttamente e senza censura, registrazioni audio e video, immagini, articoli, comunicati. Indymedia Italia non ha una redazione: lavora attraverso mailing list e chat di discussione che sono pubbliche e aperte a tutti.
- Indymedia e' un network di media gestiti collettivamente per una narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verita'. Ci impegniamo per tutte quelle persone che lavorano per un mondo migliore, a dispetto delle distorsioni dei media che con riluttanza si impegnano a raccontare gli sforzi dell'umanita' libera. Contatti: italy@indymedia.org

Chi mette sotto accusa chi?

Il ROS dei Carabinieri su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova ha perquisito nella mattina del 20 febbraio 2002 sedi di Indymedia center in numerose citta' italiane (Torino, Bologna, Firenze, Taranto ecc.) acquisendo materiale documentario in formato VHS, CD ed in alcuni casi Personal Computer.
Alla ricerca di materiale foto-video ritenuto d'interesse per le indagini in corso relativamente a reati commessi da manifestanti od anche in loro pregiudizio durante il G8 di Genova, le forze dell'ordine - seppur in maniera questa volta relativamente non-violenta - hanno replicato l'operazione messa a segno nella scuola Diaz di quest'estate quando parallelamente a un'operazione di massacro fisico dei presenti media attivisti fu perpetrata la tentata distruzione dei documentari audio-video dei crimini di Stato commessi a Genova nel respingere l'ondata di protesta anti-G8. Solidali a Indymedia denunciamo il tentativo di fermare la controinformazione e la ricostruzione storica di uno dei periodi piu' neri del Belpaese.
Incapaci di aspettare passivamente le prossime mosse repressive annunciamo a giorni l'apertura di una massiccia controinchiesta sulla montante ondata repressiva, che si sta abbattendo sui media indipendenti in Rete e che sara' consultabile all'indirizzo
http://www.ecn.org/sotto-accusa/ Annunciamo inoltre l'adesione all'iniziativa del 23 marzo prossimo a Genova della Commissione internazionale d'inchiesta per la difesa dei diritti fondamentali nella globalizzazione: maggiori informazioni su http://www.globaldr.org/
Isole nella Rete

Brevetti informatici in salsa europea

La Commissione Ue presenta un progetto che favorisce i giganti del software e penalizza gli "indipendenti"
ALBERTO D'ARGENZIO - BRUXELLES
21 Febbraio 2002
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Febbraio-2002/art35.htm

The European Commission has published a proposal to legalize software patents and treat all "computer implementable" ideas as patentable.

The European Commission has published a proposal to legalize software patents and treat all "computer implementable" ideas as patentable.
This proposal was written for the European Commission by a patent expert from the Business Software Alliance. It ignores the opinions of 100,000 signatories of the Eurolinux Petition for a Software Patent Free Europe, the interests of most European software companies, and the evidence of economic studies that software patents are harmful.
Please read the detailed analysis at
http://swpat.ffii.org/vreji/papri/eubsa-swpat0202/

Annunciate le candidature per il 4th UK BIG BROTHER AWARDS

Annunciate le candidature per il 4th UK BIG BROTHER AWARDS
http://www.privacyinternational.org/bigbrother/

Database contro le censure su web dell'EFF.

Un'altro encomiabile sforzo dell'Electronic Frontier Foundation ha portato alla creazione di Chilling Effects Clearinghouse, un sito che vuole archiviare e dare consigli gratuiti a tutte quelle situazioni in cui redattori di siti web sono stati censurati dalle corporation e dai loro avvocati. Realizzato in collaborazione con il 'Berkman Center for Internet and Society' della Harvard Law School, vuole chiarire diritti e doveri del redattore, considerando le liberta' sancite dal Primo Emendamento e distinguendo chiaramente fra cosa bisogna evitare di fare e cosa viene preteso abusando da chi detiene i diritti d'autore di certe opere.
http://www.chillingeffects.org/

Loa al buio.

Solerti rappresentanti delle istituzioni democratiche della nostra citta' (Milano, n.d.r.) e del nostro stato hanno appeno *tagliato* i cavi che alimentavano di preziosi 380 Volt il Bulk di Milano e quindi anche il LOA HackLab.
http://www.ecn.org/loa/

Braccialetti elettronici per minorenni

Gli inglesi provano a svuotale le carceri mettendo il braccialetto a 18mila ragazzi
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=39232

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