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Gennaio 31, 2003
Con Bush nasce la piovra mangiadati.
Il presidente americano parla del Terrorist Threat Integration Center, conseguente al mega-progetto Total Information Awareness. Un centro di gestione di tutti i dati raccolti da enti pubblici e organizzazioni private
(http://punto-informatico.it/p.asp?i=42934).
Gennaio 30, 2003
Gli acrononimi numerici dei cinesi in chat.
In un recente articolo del magazine online neozelandese NZoom vengono brevemente trattati gli acronimi utilizzati dai navigatori di lingua cinese nelle
rispettive chat. Diversamente da quelli americani come btw (By The Way) o imho
(In My Humble Opinion), gli acronimi in mandarino sfruttano le cifre per la loro
simile pronuncia. '520' ad esempio, suona come 'wo ai ni', ossia 'ti amo', 360
'mi manchi' e 775885 'baci e abbracci', 88 che sta per 'ba ba', ossia 'ciao
ciao', così come '748' corrisponde a 'vai all'inferno'. Con i 59 milioni di
utenti nella madrepatria sommati ai 12 milioni di Taiwan e ai 4 milioni di Hong
Kong, la Cina è seconda solo agli Stati Uniti per numero d'utenti. Questa
pratica è ormai così popolare che pop star di taiwanese Mavis l'ha usata ('520')
all'interno del suo brano 'Digitally Falling in Love'. Allo stesso tempo anche
la censura ordinata dal governo sulle comunicazioni in rete sta reprimendo una
di queste convenzioni. Si tratta di '64' che simboleggia il 4 giugno giorno
della trage di piazza Tiananmen a Pechino. Molti operatori delle stanze chat
filtrano le discussioni per timore di ripercussioni e quindi ogni '64' viene
automaticamente censurato (http://www.neural.it/).
Gennaio 22, 2003
"Una banca dati del Dna per incastrare killer e ladri": il modello è quello inglese dove da due anni vengono schedati anche i neonati.
La proposta arriva dai Carabinieri del Racis. L'archivio genetico è previsto da una norma europea. L'Italia deve creare una banca dati nazionale del Dna. Un archivio che contenga l'impronta genetica di tutti noi. E che permetterebbe alla magistratura e alle forze dell'ordine di svolgere indagini più rapide, efficaci e meno dispendiose (http://www.repubblica.it/online/cronaca/dna/dna/dna.html).
La Esso fa causa a Greenpeace.
La prossima settimana, in Francia, ci sara' una nuova udienza per Greenpeace, citata sempre dalla multinazionale a causa di un sito Internet che la compagnia reputa lesivo per la propria immagine (www.greenpeace.it/stopesso).
In Uzbekistan internet fa paura.
Questa la tesi dei detrattori del regime secondo cui i siti della critica vengono resi inaccessibili dall'interno del paese (http://punto-informatico.it/p.asp?i=42813).
Gennaio 18, 2003
Reporters sans frontieres si allarma per il peggioramento delle condizioni di salute del cyberdissidente Zouhair Yahyaoui.
Dal 10 gennaio scorso, le condizioni di salute di Zouhair Yahyaoui, fondatore del sito TUNeZINE (http://www.tunezine.com), sono in netto peggioramento a causa delle conseguenze di un ascesso dentario e di violenti mal di testa, che provocano gravi sofferenze al giovane cyberdissidente tunisino. Il rifiuto di curare Zouahir Yahyaoui,opposto dalle autorità carcerarie, e le condizioni di detenzione molto provanti hanno spinto il cyberdissidente a iniziare, a partire da oggi, uno sciopero della fame . Il 10 luglio 2002, Zouhair Yahyaoui è stato condannato, dalla corte d’appello di Tunisi, a due anni di prigione per "diffusione di notizie false", dopo essere stato arrestato, il 4 giugno 2002, da un folto drappello di poliziotti in civile mentre si trovava in un cybercaffè. Durante il suo interrogatorio, aveva subito tre sedute di "sospensione", un metodo di tortura in cui la persona è sospesa dalle braccia, con i piedi che sfiorano a malapena il suolo. Zouhair Yahyaoui, che scriveva, sotto lo pseudonimo di "Ettounsi" che in arabo vuol dire "il Tunisino", aveva creato il sito TUNeZINE nel luglio 2001 per diffondere delle notizie sulla lotta a favore della democrazia e delle libertà in Tunisia e aveva pubblicato online dei documenti dell’opposizione. Inoltre, era stato uno dei primi a diffondere la lettera indirizzata al presidente della Repubblica dal giudice Mokhtar Yahyaoui, che denunciava il sistema giudiziario del paese (senzafrontiera@circolostampamilano.it).
Provider e responsabilita' nella legge comunitaria 2001.
Dietro le formule buoniste e le astratte dichiarazioni di principio contenute nelle direttive europee 31/00 e 29/01 che dovranno essere recepite in Italia entro il gennaio 2003 - si nasconde il pericoloso mutamento dei principi giuridici sulla responsabilità dell’internet provider e, più in generale, dei fornitori di servizi internet. Il provider viene, di fatto, trasformato in un giudice-poliziotto, che per evitare di essere chiamato a rispondere in prima persona del comportamento illecito degli utenti, sarà costretto ad esercitare censure, filtraggi e controlli più o meno palesi su quanto accade nei propri server (http://www.alcei.it/documenti/cs020619_it.htm).
Gennaio 16, 2003
EUCD: le conseguenze ed i pericoli.
Questa campagna nasce per diffondere una maggiore conoscenza della direttiva europea 2001/29/CE, più nota come European Union Copyright Directive (EUCD). L'EUCD introduce una serie di novità legali nel campo del "diritto d'autore", puntando unicamente alla salvaguardia degli interessi economici dei grossi editori e dei produttori di software proprietario. I diritti degli utenti (e non solo) sono messi completamente in secondo piano, se non addirittura calpestati. Le norme della direttiva mettono in grave pericolo il diritto alla copia privata, la possibilità di usufruire delle opere in formato digitale (come e-book, DVD, CD musicali) secondo condizioni ragionevoli, la futura garanzia di poter accedere senza censure a documenti di rilevanza storica, la possibilità di cedere o rivendere materiale digitale regolarmente acquisito, la possibilità di produrre software libero interoperante, la libertà di ricerca, la libertà di espressione su Internet (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/). L'applicazione dell'EUCD in Italia appare molto vicina, dato che è già pronto uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/).
Pechino blocca i web blog.
BlogSpot.com denuncia che dalla Cina ora non è più possibile accedere al sistema che consente di creare i blog personali. La paura fa novanta (http://punto-informatico.it/p.asp?i=42750).
Gennaio 11, 2003
IMC Chile sotto inchiesta.
Indymedia Chile e 21 siti web sono sotto indagine da parte della giustizia cilena con le accuse di presunto appoggio al 'terrorismo' del popolo Mapuche.
Il crimine di IMC Chile e' stato quello di aver dato la notizia dell' assassinio di un attivista mapuche, Edmundo Lemun, di 17 anni, da parte della policia cilena. La terra dei Mapuche e' ricca di foreste e risorse naturali ed e da tempo nel mirino dell imprese cilene e multinazionali (http://chile.indymedia.org/news/2002/12/876.php).
Gennaio 10, 2003
Presentazione di sotto-accusa e dibattito sul caso Caradonna a Firenze
L'HackLab Firenze (http://autistici.org/hacklab_fi) organizza, in collaborazione
con Isole nella Rete al CPA Fi-Sud venerdi 24 gennaio la presentazione dell'archivio sui casi di censura Sotto-accusa e il dibattito sul caso Caradonna (http://www.ecn.org/inr/caradonna/).
Venerdi' 24 gennaio tutt* coloro che hanno a cuore il progetto di Isole nella Rete (http://www.ecn.org) sono invitat* a partecipare ad una serata di sottoscrizione presso il Centro Popolare Autogestito di Firenze Sud (http://www.ecn.org/cpa).
Si inizia alle ore 20 con una cena e si prosegue con la presentazione di Sotto-Accusa: un archivio sui casi di censura o comunque i tentativi di limitare la liberta' di espressione in Rete. A seguire alcuni aggiornamenti sul caso Caradonna - una vicenda esemplare - e dibattito.
Lo scorso 24 settembre si e' svolta la terza udienza della causa intentata dall'ex parlamentare missino, squadrista e membro della loggia P2 Giulio Caradonna contro l'Associazione Isole nella Rete e il centro sociale La Strada di Roma.
Caradonna, presente in aula, chiede un risarcimento di 250 milioni di Lire affermando di essere stato diffamato dal contenuto di un dossier sulla storia del neofascismo in Italia, redatto e pubblicato dal centro sociale La Strada sul proprio sito presso Isole nella Rete.
Nel corso dell'udienza Caradonna ha ribadito le sue posizioni, affermando di essere un onesto cittadino ed esigendo, oltre ai soldi, una pubblica smentita.
Isole nella Rete, oltre a confermare la verita' di quanto contenuto nel dossier, che del resto riportava notizie di pubblico dominio intorno alle passate attivita' del Caradonna, ha ribadito le ragioni dell'esistenza dell'associazione, e cioe' di fornire servizi internet alle realta' sociali e di movimento per favorire il diritto alla liberta' di espressione e, tra le altre cose, di affermazione dei principi della lotta antifascista. La prossima udienza si terra' il 28 gennaio 2003. (http://www.ecn.org/inr/caradonna/).
Gennaio 09, 2003
Abbaia e fa chiudere il sito dei clienti.
Dagli States la conferma come una minaccia di azioni legali può costringere un sito di consumatori a fare a meno delle proteste sgradite alle aziende. Un pericoloso precedente (http://punto-informatico.it/p.asp?i=42664).
Gennaio 04, 2003
Emergenza PeaceLink processo a febbraio.
"La professionalita', l'immagine e la carriera di *** *** risultano fortemente pregiudicati": e' questo il contenuto di un atto di citazione notificato all'Associazione PeaceLink con sede a Taranto, una associazione nonviolenta, apartitica e indipendente nata nel 1991 per diffondere, con un lavoro volontario e non retribuito, informazioni sulla pace, l'ambiente e i diritti umani.
Senza nessun precedente preavviso, contatto verbale o atto di diffida, l'Associazione PeaceLink ha ricevuto una richiesta di risarcimento danni per un importo di 50.000 euro con un atto di citazione presentato da un consulente Nato per le questioni ambientali.
Il motivo? Il 10 febbraio 2000 PeaceLink aveva riprodotto testualmente (con citazione della fonte) il testo completo, compresi i firmatari, di un "Manifesto per un forum ambientalista", pubblicato sul sito web di un partito nazionale, il partito della Rifondazione Comunista. La pubblicazione di questo testo era avvenuta in un messaggio di una mailing list pubblica successivamente riprodotto in una pagina web di PeaceLink. Tra i firmatari di quel "Manifesto" compare anche il nome del consulente Nato che nel novembre 2002 dichiara di non aver sottoscritto quel testo e cita in giudizio l'Associazione PeaceLink, a quasi tre anni di distanza dalla pubblicazione in rete del "Manifesto per un forum ambientalista" (http://www.peacelink.it/emergenza/).
Ladro di tv
Accusato di spionaggio industriale uno studente che ha piratato una tv criptata (http://www.nytimes.com/2003/01/03/technology/03PIRA.html?todaysheadlines).
Bush's Year of U.S. Surveillance.
It may seem unreasonable, unfair and downright mean-spirited to compare the Bush administration to the minions of Sauron, the granddaddy of evil in The Lord of the Rings trilogy. The executive branch's attempts in 2002 to peer into the lives of Americans were more than a little similar to the exploits of Middle Earth's would-be rulers. Take, for example, the Bush team's most notorious proposal of the year: the Total Information Awareness system. TIA is an "ultra-large, all-source information repository" (PDF) meant to track citizens' every move, from Web surfing to doctor visits, travel plans to university grades, passport applications to ATM withdrawals(http://www.wired.com/news/privacy/0,1848,57005,00.html).
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