Black Sun Production
On the early morning of March 31st 2003, Black Sun Productions' offices in the city of Zurich have been raided by the vice squad of the metropolitan police. Computers, cameras, tapes, DVDs, magazines, pictures have been confiscated in order to be copied and investigated. The charge against us is "illegal pornography". According to swiss' laws any picture showing human excrements, including urine, is illegal pornography. Piss is a central element of our sex ritual magick and performances and artworks. We used to publish on this website some pictures from performances showing ourselves making use of piss: for this reason we'll be punished with a penalty or, in the worst of cases, prison. We are waiting for the relevant authority to pronounce a decision; in the meanwhile we are meeting the considerable expense of a lawyer. We ask to everyone who believes that artistic freedom is a value to defend to support us in this difficult moment. In order to finance the legal costs we ask you to support us buying stuff from the Black Sun Productions Catalogue or from our Charity Shop or simply making a donation (http://www.black-sun-productions.com/index2.html).
+ Job Site Drops Disfavored Nations.
Monster.com will soon begin deleting certain references on users' resumes to nations not in good diplomatic standing with the United States. Starting on Thursday, the job site will remove listings selected from its scroll-down menus -- used when creating or modifying a resume -- that refer to seven countries: Burma/Myanmar, Cuba, Iran, Libya, North Korea, Sudan and Syria (http://www.sdnp.undp.org/perl/news/articles.pl?id=5138&do=gpage).
+ Un anno di carcere per mailbombing.
E' quello che rischia un programmatore fanatico dell'automobilismo che ha bombardato di email un'emittente tv per aver trasmesso una partita di baseball anziche' una corsa che lui voleva vedere (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43889).
+ Mp3, tre arresti in Australia.
Blitz della polizia australiana che ha ammanettato tre studenti nell'ambito di una indagine ancora in corso su un vasto giro di pirateria online problema su cui Microsoft sta indagando (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43883).
+ Il naso dei discografici.
Per brandire una legge devastante per fare i propri interessi costi quel che
costi, anche mandando all'aria le promesse della rivoluzione digitale,
e' sufficiente non guardare oltre il proprio naso. Si dicono felici che il
ministero della Giustizia americano la pensi come loro e non si rendono
conto che imporre ad un provider di fornire l'identita' di un proprio
utente senza un ordine della magistratura significa uccidere una porzione
consistente di liberta' (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43869).
+ LA MANNAIA DELLA CENSURA SULLA RICERCA DELLA SICUREZZA.
La mannaia della cansura preventiva si e' abbattuta ancora, e
preventivamente, su una coppia di ricercatori americani: Billy Hoffman e
Virgil Griffith. I due sarebbero dovuti intervenire mostrando le
debolezze del sistema della Blackboard Transaction System, una debit
card largamente utilizzata nei campus universitari americani
(http://www.neural.it/nnews/mannaiacensurarichiesta.htm).
+ La persecuzione di DVD Jon.
Jon Lech Johansen, autore del programma DeCSS, subirà il processo di appello: la recente sentenza assolutoria nel processo che lo vedeva imputato di violazione delle leggi sul copyright sta stretta alle corporation dello spettacolo (http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2042).
+ Wal-Mart diffida sito di prankster.
Riflettere sui prezzi e sulle politiche commerciali: questo l'obiettivo dichiarato di un gruppo che diffondeva via web codici a barre per i supermercati della catena americana (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43816).
+ Pirati online? Tutto piu' difficile.
Pubblichiamo un commento di Enzo Mazza (FIMI) sul recepimento della Direttiva europea sul commercio elettronico, che impone agli Internet Service Provider di agire rapidamente in presenza di illeciti. Sotto tiro l'hosting (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43785).
DMCA: USA, arrestato per aver venduto hardware
Dieci mesi di detenzione e arresti domiliciari piu' una salata multa:
questa la pena inflitta al 22enne che gestiva Isonews.com. Online ha
piazzato numerose mod-chip per Xbox ad utenti americani (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43765)
+ CINA, ARRESTI PER INTERNET-DISSIDENTI.
Con quasi sessanta milioni di utenti e' considerata il secondo mercato della rete dopo gli USA per crescita e valore dei dati trasportati. Ma il Governo cinese ha da sempre mal digerito la liberta' d'espressione pressocchè assoluta liberamente sperimentabile in internet. Per questo ha varato ormai piu' di una decina fra leggi locali e nazionali per cercare di regolamentare il flusso delle informazioni, investendo di responsabilita' gli operatori di network, in fornitori dei contenuti, nonchè gli utenti connessi. Attivita' come i casino' online, la pornografia, log-in non autorizzari, frodi e segreti di stato non sono piu' tollerati con pene che vanno dalle salate multe comminate ai trasgressori alla loro incarcerazione. Nell'ultimo anno si sono succedute notizie di sequestri, carte d'identita' per l'uso in posti pubblici, attestati tecnici di validita' delle politiche censorie e pure eventuali aggiramenti. L'agenzia americana Associated Press aveva gia' annunciato un notevole rallentamento della rete cinese dovuto ad un'estesa installazione di software di packet-sniffing nell'ultimo mese. L'ultimo squallido atto, come riporta il Digital Freedom Network, e' l'arresto di quattro dissidenti a causa degli articoli che avrebbero pubblicato online su soggetti tabu', come le proteste di piazza Tiananmen. Ma anche le politiche governative piu' efferate nulla possono contro una struttura tecnica che non può supportare la censura per sua stessa natura. Come dice, infatti, l'attivista della crittazione John Gilmore "Internet interpreta la censura come danno, e l'aggira. (http://www.neural.it/nnews/cinaarrestiinternetdissiden.htm)".
+ Giovane cracker rischia 95 anni di carcere.
L'accusa è di essere penetrato in alcuni sistemi universitari dedicati alla ricerca. Tra gli istituti colpiti anche la prestigiosa università di Yale. Negli USA queste azioni sono ora punite con notevole severità (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43719).
+ Internet Phone Calls Stymie FBI.
Lawmakers exempted information services like the Internet, but didn't
anticipate Net-based voice calls. Now, as the Federal Communications
Commission considers the extent that high-speed Internet services through
cable and DSL should be free of regulation, the FBI and the Justice
Department want assurances that those services also build in surveillance
functions (http://www.sdnp.undp.org/perl/news/articles.pl?id=5080&do=gpage).
+ Il Pakistan vieta il web malefico.
Partiti i blocchi di stato contro i siti pornografici, contro quelli anti-islamici e contro i non meglio definiti siti blasfemi. Già calano i clienti dei netcafé mentre dai partiti conservatori qualcuno chiede censure maggiori (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43687).
+ RIAA contro quattro napsterocloni.
Le major della musica pretendono una compensazione monetaria enorme per ciascuna delle canzoni che alcuni studenti americani hanno messo a disposizione su sistemi napster-like attivati sui network universitari (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43684).
+ Passa l'EUCD a Roma, la lotta continua.
In una nota l'Associazione Software Libero conferma che nonostante il recepimento italiano della EUCD la battaglia per le libertà digitali è tutt'altro che conclusa (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43665).
Sequestrato sito di memoria storica del movimento
Mercoledi' 19 marzo 2003 la Polizia Postale ha imposto con decreto del
magistrato la sostituzione del file che era presente all'URL
http://www.ecn.org/tmcrew/primavalle/Primavalle/giarabub.htm con la pagina
attualmente visibile on-line se ci si collega a quell'indirizzo, ossia una
pagina con il logo della Polizia Postale su cui e' scritto in grande: "SITO
SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO"
La pagina posta sotto sequestro preventivo e' ancora facilmente visibile
on-line ad esempio nei gruppi di discussione di Google
google groups
La pagina fa parte di un sito intitolato "Primavalle incendio a porte
chiuse" http://www.ecn.org/tmcrew/primavalle/ che fa parte del progetto di
pubblicare in Internet una parte della memoria storica del movimento
http://www.tmcrew.org/memoria e, nello specifico, e' la riproduzione web di
un libro (peraltro normalmente disponibile nelle biblioteche comunali),
curato da un collettivo di Potere Operaio, del 1974 riguardante una
contro-inchiesta, operata dal movimento, su un incendio alla casa del
segretario della sezione missina di Primavalle (quartiere popolare di
Roma), dove morirono due familiari dello stesso e di cui venne addossata la
responsabilita' a militanti di Potere Operaio.
Nel decreto di sequestro preventivo tra le motivazioni si parla di
"asprezza delle espressioni utilizzate", che pero' sono le stesse
utilizzate all'epoca su qualsiasi giornale - non solo quelli dell'estrema
sinistra - quando si affrontavano tali vicende.
Perseguendo questa logica con l'arrivo su Internet degli archivi storici di
giornali quotidiani e riviste, la magistratura italiana potrebbe essere
impegnata a "cancellare" milioni di articoli, che letti 20 o 30 anni dopo
possono apparire aspri, come d'altronde e' aspro il linguaggio generalmente
utilizzato dai mezzi di informazione televisiva o della stampa attuali.
E' evidente che il problema concerne il diritto ad una memoria storica,
anche degli anni settanta. Mentre la ferocia e le efferatezze del fascismo
mussoliniano, con la vittoria della Resistenza e la nascita della
Repubblica, sono divenute storia di questo paese, le trame neofasciste, le
stragi, i tentativi di golpe, gli omicidi dei compagni ed il resto delle
violenze operate dai neofascisti negli anni settanta ancora non lo sono
diventati, anzi, da quando i successori del MSI sono arrivati al governo di
questo paese assieme a Berlusconi, si e' messo in atto un marcato processo
di riscrittura e di cancellazione della memoria storica.
Per rimanere nell'ambito dei siti web di movimento, bisogna sapere che da
un paio d'anni il sito di Isole nella Rete e' impegnato a difendendersi in
tribunale da una causa per diffamazione intentata dall'ex onorevole
dell'MSI Caradonna, che pretende un risarcimento danni di 250 milioni di
lire, appellandosi ad un improbabile diritto all'oblio, che dovrebbe
impedire il diritto alla memoria sugli anni piu'
bui di questo "belpaese" - per maggiori info vedi:
http://www.ecn.org/inr/caradonna
A questo punto cio' che i movimenti di trasformazione sociale si trovano ad
affrontare riguarda chi ha diritto e chi no a raccontare la storia di
questo paese, cosa ne deve essere degli episodi storici che la hanno
costituita e se questa storia debba o meno essere edulcorata per non
svelare il torbido passato di personaggi ora ripuliti, messi davanti alle
telecamere o su manifesti con il cielo azzurro di sfondo, lanciati nelle
posizioni di comando dello stato, che detestiamo.
Tactical Media Crew - http://www.tmcrew.org/
Isole nella Rete - http://www.ecn.org/
+ Il forum diffama, il sito e' sequestrato.
I titolari di RadioBombo.it replicano al sequestro preventivo del loro sito che ospitava un forum sul quale sarebbero apparsi commenti diffamanti. Poche e insufficienti le tutele per i siti italiani (http://punto-informatico.it/p.asp?i=43622).